I flussi elettorali sono dati che descrivono il comportamento degli elettori tra diverse elezioni, in particolare rappresentano il movimento degli elettori da un partito un altro. Questi flussi possono essere il risultato di vari fattori, come cambiamenti nel panorama politico, delle preferenze degli elettori, delle priorità politiche o delle condizioni economiche e sociali.
L’analisi dei flussi elettorali è uno strumento fondamentale per comprendere le dinamiche politiche all’interno di una società democratica.
Le metodologie applicabili allo studio dei flussi elettorali sono sostanzialmente due; una attraverso i sondaggi di opinione, cioè chiedendo agli elettori come hanno cambiato o confermato il loro voto e un’altra attraverso i dati reali depositati nell’urna. In questo articolo prenderemo in esame la seconda metodologia che sotto il nome di “Ecological Inference”.
Tra i diversi metodi di analisi utilizzati per l’inferenza ecologica, il metodo di Goodman si distingue per la sua efficacia in dimensioni elettorali relativamente omogenee.
Esso tende a costruire una matrice di transizione tra una elezione e un’altra, sotto specifiche condizioni alcune volte molto forti come la permanenza del medesimo elettorato. Questa matrice di transizione contiene i flussi, cioè la quota di elettori che avendo fatto una certa scelta nella prima elezione, abbia poi fatto un’altra scelta nella seconda votazione. Tra le opzioni di indagine si include anche l’astensione.
La metodologia usata per l’applicazione concreta, specie in un sistema con molti partiti come quello italiano, è quella della regressione multipla su dati percentualizzati con il metodo dei minimi quadrati.
Attraverso l’esame dei dati elettorali, è possibile identificare i cambiamenti nel comportamento degli elettori e formulare ipotesi per le tendenze future.
Cos’è l’analisi dei flussi elettorali
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